No giustizia, no pace All'SS-Hauptsturmführer Theodor Saevecke deve essere chiesto conto

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Noi, antifascisti tedeschi, siamo oggi venuti a Torino in occasione del processo contro l' ex-SS-Hauptsturmführer Theodor Saevecke. Dimostriamo davanti al corteo di giustizia militare per commemorare le persone che sono state vittime dell‘occupazione tedesca in Italia e quelle che hanno resistito alla dittatura nazifascista.

19. August 2013
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Correzione
Dopo alcuni anni brevi di internamento (1945-1948) l'odierno 87enne Saevecke si trovava nel servizio del CIA. Come tanti altri criminali nazifascisti e membri delle élite nazifasciste (Klaus Barbie, Hass,ecc.) Saevecke era adesso sotto protezione dei democratici occidentali. Negli anni anticomunisti del dopoguerra essi credevano, come ha detto Churchill, di aver „macellato il maiale sbagliato„. In questa posizione avevano negli organizzatori ed autori dell'Olocausto gli alleati migliori.

In tutte le zone d'influenza della nascente alleanza occidentale si ricorreva a fascisti e collaboratori. Mentre questa pratica trovava in molti paesi la resistenza della popolazione, non era questo il caso della RFT appena fondata.

La popolazione tedesca capiva di aver perso la guerra e quindi si sentiva vittima. Le sofferenze subite durante la guerra ed alcuni giudizi esemplari durante i processi di Norimberga erano considerati espiazione sufficiente.

La propria colpa e responsabilità veniva annegata e scacciata. Durante la nuova opposizione ferma nel dopoguerra la popolazione si vedeva sul versante giusto e quindi si considerava quasi democratica. La Rimozione e la „mentalità del punto conclusivo„ continua fino ad oggi. Il nuovo stato tedesco poteva anche realizzare l' amnistia fredda delle élite nazifasciste senza resistenza, tollerata dagli alleati occidentali. I pochi sopravvissuti dei campi di concentramento o i pochi che ritornavano dall'esilio non avevano nessun potere sociale che avrebbe permesso loro di opporsi contro queste tendenze. Dopo poco tempo i medici dell'eutanasia, i militari, gli agenti del servizio segreto, i capitani d'industria e i pianificatori amministrativi dello sterminio, soprattutto dottori di legge, si ritrovavano in tutti gli organi direttivi dell'RFT.

Non è per caso che, all'inizio degli anni 50, Saevecke viene apostrofato dall'ufficio criminale federale (BKA) con il seguente commento del suo superiore: „Dobbiamo mantenere in vita l'ultimo Nazi„(Spiegel 25/98).

Cosi é diventato il vicedirettore del reparto alto tradimento e tradimento della patria al BKA a Bonn. Ha guidato nel 1962 le azioni della polizia contro il settimanale conosciuto „Der Spiegel„. Era un colpo contro la libertà di stampa passato alla storia tedesca federale.

Non c'é da meravigliarsi che un'istruttoria avviata negli anni 60 a carico di Saevecke per i suoi crimini di guerra sia stata archiviata.

Nell'RFT esistono soltanto due ministeri pubblici centrali per la persecuzione dei reati nazifascisti. Hanno la loro sede tutti e due nella Renania settentrionale-Vestfalia, a Colonia ed a Dortmund. Nei due uffici lavoravano anche ex-nazisti, per esempio l'ex-ufficiale nazista Werner Pfromm. Nel 1962 è stata archiviata un'istruttoria a carico di Hans Globke. Durante la dittatura nazionalsocialista Globke, segretario federale del cancelliere Konrad Adenauer, era il commentatore delle leggi razziali di Norimberga. Più tardi Pfromm é diventato per tanti anni il direttore dell'ufficio coloniese per la persecuzione dei reati nazifascisti.

L'istruttoria a carico di Saevecke é stata archiviata nel 1971 dall'ufficio di Dortmund. I primi tre direttori (1961-1972) di questo ufficio erano dottori di legge nel terzo Reich e membri dell'NSDAP. Lo stesso vale per otto dei procuratori impegnati. Fino a 1995 sono state archiviate il 99,4% delle 24275 istruttorie avviate dall'ufficio di Dortmund. Tra le quali anche quelle a carico di Erich Priebke e a carico di Karl Titho, l'ex-comandante dei campi di Fossoli e Bolzano.

In contrasto con il pubblico ministero di Torino, il pubblico ministero centrale tedesco non é riuscito nel 1989/90 a trovare le pratiche nel caso Saevecke.

Così protetto, Saevecke vive nella sua bella casa a Bad Rothenfelde. È un pensionato in buona situazione finanziaria. Non si sa se riceve anche lui la cosiddetta „pensione integrativa„. Questa pensione, pagata dalle tasse, la prendono tutti i soldati mutilati durante la guerra. Anche le vedove di „vittime della guerra„, che in verità sono stati giudici nazisti, assassini nazisti e pianificatori dello sterminio, la ricevano. Per esempio la vedova del feroce giudice Roland Freisler (capo del tribunale speciale nazista), morto durante un bombardamento. O la vedova di Reinhard Heydrich (pianificatore della soluzione finale), morto durante un'attacco partigiano. Altrettanto la vedova del Werner Braune (massacratore nazista a Simferopol) che è stato condannato e giustiziato in 1951. Le vedove degli attentatori del 20.luglio 1944 non ricevano nessuna pensione integrativa.

Fino ad oggi gli ultimi 88 superstiti dei ghetto e dei campi di concentramento in Lettonia non hanno ricevuto nessun risarcimento. Soltanto i 179 ex-aiutanti di Hitler ricevano una pensione dalla Germania. Già in 1993 hanno ringraziato la Germania per le pensioni, cantando canzoni naziste davanti alle telecamere tedesche.

Per tutte le pensioni integrative lo stato tedesco paga 12,7 miliardi di marchi all'anno. Di questi ricevano almeno 637 millioni i criminali della guerra ed i membri della Waffen-SS. („Die Zeit“; 31.1.1997)

A parte le misere fondazioni recenti, vale fino ad oggi: tutte le vittime del nazifascismo della ex-Unione Sovietica non ricevono nessun risarcimento dalla Germania. Vale anche per le vittime dell'eutanasia, disertori tedeschi, renitenti, colori che sono dichiarati asociali, le vittime della sterilizzazione obbligatoria e per i circa 7 milioni di forzati. Anche i Sinti e Rom, membri dei gruppi di resistenza e membri del partito comunista non hanno il diritto al risarcimento. Quest'ultimi perchè non fossero nella legalità, più che mai dopo il divieto del partito comunista nel 1956.

Chi non é stato escluso così dal risarcimento, doveva a volte combattere a lungo per un minimo aiuto finanziario. Delle 4,5 milioni domande presentate sono state accettate soltanto 50%.

„Chi non conosce il passato é condannato a ripeterlo.“(George Santayana) L'influenza dei vecchi e nuovi nazisti sulla politica tedesca federale non e rimasta senza effetto.

Nelle scuole tedesche l'insegnamento del periodo nazionalsocialista è poco considerato. Piuttosto si osserva nella vita sociale e politica della Germania una rapidissima tendenza di destra.

È visibile non solo dai successi dei partiti di estrema destra e dalle loro manifestazioni adatte ai media, ma anche dalle tante manifestazioni più piccole, che hanno luogo quasi ogni weekend. Normalmente sono protette dalla polizia tedesca. Manifestazioni antifasciste invece vanno vietate e criminalizzate.

Soprattutto nella Germania dell'est esistono cosiddette „zone nazionale liberate„ dov'è molto pericoloso girare liberamente per stranieri, handicappati, giovani di sinistra o punk. Tanti cittadini accettano i nazisti come poliziotti ausiliari che cacciano via gli emigrati.

Sin dalla riunificazione tedesca ci sono state più di 200 vittime della violenza nazista e razzista. Polizia e tribunale classificano questi reati spesso come reati sotto l'influenza dell'alcool o reati di eccesso, ma non come attacchi motivati politicamente. Gli slogan radicali di destra trovano un'ampia accettazione soprattutto tra i giovani. Alle ultime elezioni del consiglio regionale in Sassonia-Anhalt il 30% dei giovani hanno votato gli estremisti di destra. Nuove inchieste hanno dimostrato che un terzo dei giovani organizzati in sindacati simpatizza coi partiti di estrema destra. Nella musica ascoltata dai giovani tedeschi si può considerare un forte trend radicale di destra. Vale sia per la musica rock, haevy metal, gothic che per la musica techno.

Il 12% dei tedeschi dell'ovest e il 17% dei tedeschi dell'est sostengono posizioni di estrema destra.

Una gran parte della popolazione tedesca divide con i nazisti il loro razzismo, lo sciovinismo nazionale, il loro darwinismo sociale contro i marginalizzati e le minoranze e la voglia di uno stato forte, anche se tanti cittadini tedeschi non sopportano la presenza aperta dei nazisti.

Mancano anche attività civili o iniziative da parte dei partiti popolari. É l'esatto contrario. Tutti i partiti del parlamento tedesco riprendono piano piano slogan e richieste dagli estremisti della destra.

Un esempio é la modifica della costituzione tedesca nel 1993. Il diritto di asilo é stato quasi eliminato. Le frontiere della RFT sono armate militarmente. I pochi rifugiati arrivati fino in Germania finiscono nei lager sorvegliati, non hanno il permesso di lavorare e ricevono soltanto le cose necessarie alla sopravvivenza. Anche le assistenze mediche si limitano allo stretto necessario.

Da ormai 6 anni esistono carceri speciali per facilitare l'espulsione dei rifugiati. Spesso scoppiano rivolte ed ogni volta vanno stroncate nel sangue.

Non senza ragione dice lo scrittore Günther Grass che il trattamento degli emigrati in Germania sia una „barbarie democraticamente assicurata„.

Dalla riunificazione i vecchi sogni tedeschi di una grande potenza e di una potenza mondiale si sono risvegliati.

La RTF espande verso l'europa dell'est, ma non solo nel senso economico. La Germania favorisce il lavoro delle organizzazioni revanscistiche che pretendono rivendicazioni territoriali ai paesi dell'est. Per esempio il VDA, che è stato citato dagli alleati tra le più pericolose organizzazioni criminali di guerra, riceve oggi sovvenzioni finanziarie.

La Germania sta anche per cominciare di difendere militarmente i suoi interessi economici. La RTF non si limita più all'aiuto militare e finanziario di dittature o regimi militari come la Turchia. Infine, soldati tedeschi sono attivi nelle diverse „zone di crisi„ del mondo.

Nell'Unione Europea la RFT si comporta gia come grande potenza. L'anno scorso il ministero dell interno Kanther richiedeva al governo di Roma di non ospitare i rifugiati curdi e di seguire l'esempio della cacciata dei profughi.

In questo senso il nostro volantino é concepito come avvertimento alla Germania.

Il gruppo F.A.U.S.T.

F.A.U.S.T., c/o Regenbogenladen, Eibergstrasse 1, 44897 Bochum, Germania